mercoledì 11 giugno 2014

martedì 10 giugno 2014

C'era una volta... e forse c'è ancora

Ho una storia da raccontare.

Non molto tempo fa ho conosciuto due amiche davvero molto legate. Spesso passavano il pomeriggio insieme chiacchierando, guardando la tv, passeggiando per il giardino o cucinando. Abitavano nello stesso palazzo, una al primo piano, l'altra al secondo. La prima faceva la casalinga mentre la seconda lavorava presso due anziani come badante. Il suo lavoro consisteva nell'aiutarli ad alzarsi la mattina, lavarli e preparare i pasti. Il pomeriggio però le lasciavano il pomeriggio libero. Il loro ritrovarsi era un rito a cui non avrebbero mai rinunciato. Come molte amicizie anche la loro era fatta di gesti d'affetto, di favori fatti col cuore, di piccole discussioni, sorprese e aiuti reciproci. Talvolta, quando era possibile si recavano anche al mercato insieme, in pullman perchè nessuna delle due aveva la patente, oppure accompagnate dal marito di una. Insieme avevano passato molti momenti, spesso anche poco lieti: problemi economici, lavorativi, famigliari, lutti. Ma insieme si erano sempre fatte forza e compagnia. Sembrava una vita serena destinata a durare per moltissimo tempo. La pace però non è mai eterna e successe un giorno che la signora del primo piano si scoprì malata, di uno di quai mali cattivi che spesso ai giorni d'oggi colpiscono le persone. Inizialmente sembrava che le cure facessero il loro effetto e che presto sarebbe tornata alla sua solita vita, ma purtroppo non fu così. Peggiorò in maniera rapida, dapprima cominciando a perdere la memoria e poi perdendo la ragione. Non potendo più vivere in maniera autonoma si trasferì dai famigliari che fecero del loro meglio per accudirla, era amata da tutti coloro che la conoscevano. L'amica non la vide più per quasi un anno, aveva sue notizie solo dai parenti, ma ciò che sentiva non era mai buono. Un pomeriggio d'Ottobre ricevette una telefonata: l'amica aveva chiuso gli occhi per sempre. Inutile cercare di spiegare quante lacrime versò e quante notti insonne trascorse. Alcuni mesi dopo il funerale si trasferì con il marito per motivi economici, lasciando l'appartamento al figlio e non ebbe più contatto con la famiglia dell'amica. Nonostante tutto però, ogni anno si reca a far visita a quella che per molto tempo è stata la sua compagna di vita, portandole un piccolo dono: una candela, un santino, un mazzo di fiori, una targhetta speciale con l'incisione "una sorella è un'amica per tutta la vita". Non si è mai dimenticata, l'ha sempre portata nel cuore, non passa anno che non le faccia visita e non le porti il suo pensiero.
La famiglia vorrebbe parlarle e ringraziarla per ciò che fa ma non ha idea di come riuscire a rintracciarla, è passato molto tempo e di lei ricordano solo il nome ed il volto.

Per me quest'Amicizia è stata fonte d'ispirazione, mi commuove sempre il pensare alla loro storia, alla loro vita e al bene che le ha unite e che ancora le unisce. Mi vengono in mente ogni volta che vedo due donne anziane che chiacchierano al parco o che passeggiano per la strada. Ho un profondissimo rispetto e tanta, tanta ammirazione. Grazie a loro non ho mai smesso di credere nell'amicizia, quella vera, quella con la A maiuscola.
Per questo voglio augurare tutto il bene possibile e sperare che non solo sia d'esempio ma che ad ogni persona sia fatto dono di una bene così grande e prezioso!
Spero che questa storia non vi abbia annoiato, ho cercato di riportarla nel miglior modo possibile e spero che abbiate provato, almeno in parte, ciò che provo io.

Grazie





Alle volte è difficile riprendersi dai colpi ricevuti. E' ognuno, non importa se grande o piccolo, primo poi si ritrova a guardare il mondo dal basso. E' necessario però stringere i denti e trovare il modo di rialzarsi, nel modo più elegante e corretto possibile, per poter tornare a sorridere davvero. 

Talvolta i sorrisi sono solo un dipinto sul volto e non la vera espressione del nostro stato d'animo, perchè alle volte la domanda "Come va?" è molto diversa dalla domanda "Come ti senti?".

Io ho capito di avere ancora molto da dire e da dare ed è proprio quello che voglio fare. Non ho alcuna pretesa, solo essere come sono. Spero che questo non dia fastidio a nessuno, ma anche se fosse non posso cambiare in funzione degli altri. 


giovedì 5 giugno 2014

Ho davvero voglia di riprendere ciò che per troppo tempo ho lasciato indietro...
Ho troppi pensieri, troppe domande inespresse, serie e non.
Ho voglia di fare, di provare. 
Ho bisogno di stabile davvero un contatto con le persone che mi circondano, perchè più vado avanti e più mi rendo conto che spesso i rapporti per quanto vicini possano sembrare, in realtà sono distanti. 
Voglio abbattere quel muro, voglio togliere occhiali e cappello, voglio vedere, sentire, respirare e ridere. 
Vorrei avere la forza delle onda.
Vorrei essere un'onda.