Quanta povertà c'è nel mondo, se bisogna fare economia su una carezza ed elomosinare un bacio!
Ho imparato... Che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
giovedì 25 aprile 2013
non un pensiero comune...
Un pensiero speciale, che non dovrebbe mai lasciarci, in un giorno particolare. Questa ricorrenza non deve essere solo una giornata a casa, senza lavorare, andare a scuola. Le immagini che passano mi lasciano sempre senza fiato, con un senso di freddo e vuoto, un brivido costante. Non è nozionismo, ma la vita, la vita di migliaia, di milioni di persone, anche la nostra. Uno dei periodi più neri della storia e dell'umanità, forse il più nero.
"...Ho imparato... Che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana..."
Un pensiero speciale che viene dal cuore!
"...Ho imparato... Che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana..."
Un pensiero speciale che viene dal cuore!
giovedì 18 aprile 2013
Al di là delle stelle....
1, 2, 3... SBAM!!
BASTAAAAAAAAA!!!!! Andate via, non vi voglio!!
Chissà se esiste un posto al di là delle stelle dove non conta di che colore è la tua pelle, la gente dice liberamente quello che pensa, non sopravvive ma vive la sua esistenza. Perché a vent'anni ogni giorno è un giorno di festa, poi il tempo passa e ruba la spensieratezza. Restano solo i ricordi di gioventù bruciate, le calde notti d'estate, l'eco delle risate. Ma poi arriva l'autunno e si ritorna in città, e con l'età aumentano le responsabilità, rubano il posto alla ribellione adolescenziale, la vita cambia anche la gente che non vuol cambiare. Ma io non lo so fare, lascio bruciare la fiamma. Chiedo alla musica liberami da questa gabbia, tienimi sveglio quando la città si ferma e volo anche con i piedi per terra.
Quando si accendono le luci dei dei lampioni guardo fuori e viaggio con la fantasia, costruisco un'astronave di cartone come da bambino e sogno di volare via. E allora vieni con me, vieni via con me, voliamo al di là delle stelle.
Chiudi gli occhi e vieni via, con me.
Ci immaginiamo mondi nuovi al di là delle stelle,per sentirci meno soli in queste notti fredde. Mentre basterebbe rispettarci un po di più gli uni con gli altri invece di farci la pelle. La razza umana non impara dagli errori inverte la scala valori,qua mica vincono i buoni, spettatori di orrori, ogni giorno sempre peggiori. Non trovi come starne fuori se provi fondi i neuroni.Anche se sbotti sembra nessuno ascolti, e gli sbatti dritto in faccia la realtà, chiudono gli occhi. Paura e tenebre, fiducia in cenere, chi da valore ad un sorriso viene preso per un debole. Ognuno sta al suo posto ingoiando il rospo. E vale tutto perché tutto ha un costo. Abbiamo una finestra sempre aperta sul mondo ma ci stiamo allontanando un po' ogni giorno come stelle nel cosmo.
Quando si accendono le luci dei dei lampioni guardo fuori e viaggio con la fantasia, costruisco un'astronave di cartone come da bambino e sogno di volare via. E allora vieni con me, vieni via con me, voliamo al di là delle stelle.
Chiudi gli occhi e vieni via, con me.
BASTAAAAAAAAA!!!!! Andate via, non vi voglio!!
Chissà se esiste un posto al di là delle stelle dove non conta di che colore è la tua pelle, la gente dice liberamente quello che pensa, non sopravvive ma vive la sua esistenza. Perché a vent'anni ogni giorno è un giorno di festa, poi il tempo passa e ruba la spensieratezza. Restano solo i ricordi di gioventù bruciate, le calde notti d'estate, l'eco delle risate. Ma poi arriva l'autunno e si ritorna in città, e con l'età aumentano le responsabilità, rubano il posto alla ribellione adolescenziale, la vita cambia anche la gente che non vuol cambiare. Ma io non lo so fare, lascio bruciare la fiamma. Chiedo alla musica liberami da questa gabbia, tienimi sveglio quando la città si ferma e volo anche con i piedi per terra.
Quando si accendono le luci dei dei lampioni guardo fuori e viaggio con la fantasia, costruisco un'astronave di cartone come da bambino e sogno di volare via. E allora vieni con me, vieni via con me, voliamo al di là delle stelle.
Chiudi gli occhi e vieni via, con me.
Ci immaginiamo mondi nuovi al di là delle stelle,per sentirci meno soli in queste notti fredde. Mentre basterebbe rispettarci un po di più gli uni con gli altri invece di farci la pelle. La razza umana non impara dagli errori inverte la scala valori,qua mica vincono i buoni, spettatori di orrori, ogni giorno sempre peggiori. Non trovi come starne fuori se provi fondi i neuroni.Anche se sbotti sembra nessuno ascolti, e gli sbatti dritto in faccia la realtà, chiudono gli occhi. Paura e tenebre, fiducia in cenere, chi da valore ad un sorriso viene preso per un debole. Ognuno sta al suo posto ingoiando il rospo. E vale tutto perché tutto ha un costo. Abbiamo una finestra sempre aperta sul mondo ma ci stiamo allontanando un po' ogni giorno come stelle nel cosmo.
Quando si accendono le luci dei dei lampioni guardo fuori e viaggio con la fantasia, costruisco un'astronave di cartone come da bambino e sogno di volare via. E allora vieni con me, vieni via con me, voliamo al di là delle stelle.
Chiudi gli occhi e vieni via, con me.
"..che la fenice more e poi rinasce,
quando al cinquecentesimo appressa
erba né biada in sua vita non pasce,
ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce..."
"Metto la voce dove non c'è luce
Per riconoscere bugie nelle tenebre
Sono il contrario di quello che si dice
Come la fenice risorgo dalla cenere"
quando al cinquecentesimo appressa
erba né biada in sua vita non pasce,
ma sol d'incenso lacrima e d'amomo,
e nardo e mirra son l'ultime fasce..."
"Metto la voce dove non c'è luce
Per riconoscere bugie nelle tenebre
Sono il contrario di quello che si dice
Come la fenice risorgo dalla cenere"
martedì 16 aprile 2013
this is love!!
" << Per fortuna ci sei tu, con quel muso da bandito malmenato! >> mormorò a Du Guesclin. Quando la gente le si ricolgeva chiedendole con un tono un po' sorpreso: << E' il suo cane?>> lasciando intendere: << E' lei che l'ha scelto così nero, così brutto? >> lei si ribellava e diceva: << E' il MIO cane e non ne voglio altri! Anche se non ha la coda, anche se ha un orecchio rotto, un occhio velato, anche se qui e là non ha più il pelo, se è tutto una cicatrice, ha il collo grosso e la testa affondata nelle spalle. Non conosco cane più bello! >>. Du Guesclin si pavoneggiava, fiero di essere stato difeso così bene, e Joséphine diceva: << Vieni, Du Guesclin, questa gente non capisce niente >>.
Dovrebbe essere così, quando si ama. Senza condizioni. Senza giudizi. Senza stabilire criteri, preferenze."
Dovrebbe essere così, quando si ama. Senza condizioni. Senza giudizi. Senza stabilire criteri, preferenze."
E' triste...
Finiremo per scriverci messaggi su facebook o sms anche a pochi centimetri di distanza. La gente perde il dono della parola, me ne accorgo ogni giorno di più! Invece che stare insieme si sta ognuno per proprio conto, immersi altrove, poco importa dove si è e con chi... Ancora un po' e si finirà a fare l'amore con la "tecnologia"!
Ma è più facile ignorare il problema invece che affrontarlo...
Ma è più facile ignorare il problema invece che affrontarlo...
la prossima volta rinasco tartaruga....
Immaginate una pentola piena d'acqua fredda in cui nuota tranquillamente una piccola ranocchia.
Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l'acqua si riscalda molto lentamente.
L'acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare.
Ora l'acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po' affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa.
Ora l'acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.
La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.
Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell'acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.
Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta.
Coscienza o cottura, bisogna scegliere!
Allora se non sei, come la ranocchia, già mezza cotta, dai un salutare colpo di zampe, prima che sia troppo tardi!"
(Olivier Clerc, scrittore e filosofo)
Un piccolo fuoco è acceso sotto la pentola e l'acqua si riscalda molto lentamente.
L'acqua piano piano diventa tiepida e la ranocchia, trovando ciò piuttosto gradevole, continua a nuotare.
Ora l'acqua è calda, più di quanto la ranocchia possa apprezzare, si sente un po' affaticata, ma ciò nonostante non si spaventa.
Ora l'acqua è veramente calda e la ranocchia comincia a trovare ciò sgradevole, ma è molto indebolita, allora sopporta e non fa nulla.
La temperatura continua a salire, fino a quando la ranocchia finisce semplicemente per cuocere e morire.
Se la stessa ranocchia fosse stata buttata direttamente nell'acqua a 50 gradi, con un colpo di zampe sarebbe immediatamente saltata fuori dalla pentola.
Ciò dimostra che, quando un cambiamento avviene in un modo sufficientemente lento, sfugge alla coscienza e non suscita nella maggior parte dei casi alcuna reazione, alcuna opposizione, alcuna rivolta.
Coscienza o cottura, bisogna scegliere!
Allora se non sei, come la ranocchia, già mezza cotta, dai un salutare colpo di zampe, prima che sia troppo tardi!"
(Olivier Clerc, scrittore e filosofo)
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